(Tuna Records) Un disco particolare questo esordio omonimo di Empty Set, duo costituito dall’ex Dark Lunacy ed Infernal Poetry Alessandro Vagnoni, attualmente batterista di Bologna Violenta ed Enrico Tiberi, produttore e mente dei progetti The Shell Colector e NREC. La proposta della band è un rock progressivo e psichedelico di ispirazione settantiana, ma attualizzato ed imbastardito con sonorità moderne. Ecco quindi che tra richiami ai Goblin e Melodie pinkfloydiane, troviamo nel mezzo distorsioni vicine allo stoner, vocals filtrate e alcuni richiami alla malinconia dell’alternative, il tutto inframmezzato da insoliti richiami al folk. È proprio questo contrasto la caratteristica che mi ha colpito di più: in più occasioni infatti, in mezzo al marasma sonoro stordente ed affascinante fa capolino la chitarra acustica a disegnare melodie sognanti ed antiche. Sebbene i pezzi risultino curati e ben arrangiati, spesso si ha come l’impressione che siano stati composti di getto, quasi improvvisati durante una jam session. E questo in questo caso è bellissimo, perché trasudano quel senso di urgenza dettato dalla passione e dalla voglia di buttar fuori ogni idea valida, componendo pezzi melodici ma ricchi di sfumature e sfaccettature.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10

PS: Esiste una recensione precedente per questo album, da parte di un collega. QUI.