(Universal Music) Dopo aver visto la tracklist di “The Rising Dragon”, la tentazione di stroncare questo EP prima ancora di ascoltarlo era molto forte. Questo perché, su cinque pezzi proposti, ben tre erano la riproposizione della title track in diverse versioni, una live version di un brano precedentemente pubblicato e solo due inediti, title track compresa. Mi sono comunque preso la briga di ascoltare, e devo dire di essere rimasto contento di averlo fatto. I Gyze ci sanno davvero fare, sono estremamente coinvolgenti al punto che poi ho ascoltato l’intero EP per quattro volte di fila. Il terzetto nipponico si colloca idealmente tra lo stile dei Dragonforce e quello degli ultimi Arch Enemy, due band che onestamente non mi hanno mai fatto impazzire, eppure i Gyze riescono a carpire le doti migliori di queste due formazioni rielaborandolo con melodie provenienti dal Sol Levante. Il risultato è una musica aggressiva, veloce, melodica e dannatamente catchy. “Japanese Elegy” parte subito in quarta, con riffs molto veloci e vocals aggressive, tra i primi Children Of Bodom ed i citati Arch Enemy. La title track mette ancora più in evidenza il lato power metal, richiamando molto da vicino i Dragonforce. Non a caso, una delle tre versioni del brano vede alla voce Marc Hudson, singer della formazione albionica. L’altra versione della title track è invece strumentale. Devo dire che anche senza l’apporto vocale il brano sta in piedi da solo, dimostrando le ottime doti tecnico/compositive del terzetto. “Dragon Calling” è un cavallo di battaglia dei Gyze, qui riproposto in versione live in maniera egregia. Una band che dopo anni di gavetta in terra nipponica, è finalmente pronta per farsi conoscere in occidente.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10