(Blaze Bayley Recordings) Sono anni che immagino come i Maiden intraprenderebbero un tour totalmente acustico. Quali tracce sceglierebbero? Che scenografia? Ma soprattutto, che atmosfera ne uscirebbe? Ho visto il caro vecchio Blaze mesi fa accompagnato dallo stesso prodigio delle sei corde che qui ha collaborato all’album e risponde al nome di Thomas Zwijsen. Il talento del chitarrista è indubbio, provate a cercarlo su youtube per capire cosa intendo. Blaze… Che dire, nessuna delle sue tracce dell’era Iron è cantata da Bruce con la medesima emozione e con il medesimo spessore, lui è stato un elemento prezioso per mostrare alcune sfaccettature della Vergine e qui non si discute. Ecco quindi che dopo la fortunata trilogia a sfondo fantascientifico, l’omone dalle basette argentate, vista la fortuna del suo tour acustico, sfodera una album in studio per ricreare la stessa atmosfera che il sottoscritto ha avuto il piacere di assaporare anche dal vivo. Il suono proposto fa molto ‘presa diretta’, urletti e cori fuori strofa sono numerosi e danno al tutto un tocco tremendamente live. Un album a tutti gli effetti per guardare ad un ulteriore aspetto di un artista redivivo, in grado di emozionare per il valore umano che mette nell’interpretazione dei testi. Una sola cosa: “The Sign Of The Cross” a chiusura del disco, con violino e chitarra, fa il suo dannatissimo figurone e da sola vale l’acquisto del lavoro. Grande BB, sempre uno dei migliori.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10