(Svart Records) Lo sludge psichedelico dei misteriosi finlandesi Dark Buddha Rising è lacerante. Toglie il respiro. Intorpidisce. Affoga, provoca asfissia, uccide. I loro album sono noti per essere dei macigni immensi di sonorità aspre, graffianti, prive di luce, lontane dalla vita, ma anche ricchi di fantasia, deviazioni psycho prog, caleidoscopi musicali impressionanti. Un brano di 15 minuti, per loro, è la cosa più normale. Un disco da oltre un’ora è la cosa più ovvia. Ma cosa c’è di più letale di un album di questi cinque oscuri personaggi? La risposta ce l’avete davanti: una compilation, rimasterizzata, dei primi quattro lavori, all’epoca (dal 2007 al 2011) diffusi in maniera troppo limitata tramite la loro personalissima etichetta, con pochi vinili distribuiti nel circolo underground. Ora, la Svart Records, l’etichetta che ha pubblicato il penultimo lavoro (“Dakhmandal”, recensione qui) mette le mani sul primo demo ed i successivi tre full length, dando vita ad una pubblicazione micidiale, decisa l’anno scorso in occasione del decennio della band: “The Black Trilogy” è un mostro composto da sette vinili incapsulati in un box set esclusivo, contenente appunto le prime quattro release opportunamente rimasterizzate ed esaltate presso gli Virtalähde Studios. Quatto ore e mezza di devastazione sonora, di deviazioni psichedeliche, di riff oscuri ed ossessivi, di intrecci sonori pazzeschi. Se credevate che i Dark Buddha Rising fossero deliziosamente pesanti, maledettamente crudeli, allora provate questi sette vinili. Tutti d’un fiato, uno dietro l’altro!

(Luca Zakk) Voto: 9/10