(Saturnal Records) L’adorazione del male dei finlandesi Sacrificium Carmen si evolve e si perfeziona. Dopo il debutto del 2015 (recensione qui), questa entità bestiale nordica si affila, aumenta notevolmente la qualità del suono ed inietta vita demoniaca ad un vero e proprio album (il precedente era poco più di un EP, per durata dei brani e durata complessiva), con nove brani impegnativi (durate dei brani sempre tra i 5 ed i 6 minuti, arrivando fino a 9), ben suonati, ben arrangiati, ben registrati e sempre in un interessante equilibrio tra violenza sferzante e mid tempo atmosferici costellati da inquietanti arpeggi. “Alttaritaulut” apre subito con questi arpeggi taglienti, mentre ritmica pulsante e vocals letali echeggiano tutt’attorno materializzando devastazione e brutalità. Furia ricca di melodia con “Kaitselmuksen Tähti”. Stupenda la title track, brano contorto, esaltante, catchy e con un groove dall’impostazione epica. Crudele, tirata ma con un background dal gusto del metal classico su “Valheennäkijä, Kuoleva Mestari”. Selvaggia “Noidanpolku”, suggestiva “Valonkantajan Adventti“, tracce di melodic death sull’avvincente e conclusiva “Arvet & Henki”. Ancora una volta una album pieno di odio, abbandonato all’occulto, un album che esalta le tenebre ed una predominanza assoluta del nero. Un album palesemente sulfureo, con barlumi cristallini soffocati da una nebbia insalubre. La perseveranza della band e l’evoluzione compositiva e stilistica dimostrata, finalmente, regalano alla band di Tampere una dimensione personale di intenso valore. Ora, senza dubbio, anche loro possono essere arruolati a pieni voti nell’esercito del satanismo finnico, a fianco di Horna, Baptism e Sargeist!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10