(Century Media) Terzo album per Cetury Media, etichetta che crede nel gruppo britannico sin dal 2012. La band è stata in tour in molti posti del pianeta, affiancando gente come Protest the Hero, Animals As Leaders, After the Burial, addirittura Devin Townsend e altri. Proprio questo ultimo nome è indice di quanto il metalcore dei Monuments sia stato elaborato e progredito negli anni, tanto da da assumere connotati vagamente prog. La band ha infatti preso da tempo ad assemblare metalcore, djent, groove, creando nel tempo un’architettura avanzata nei brani. In “Phronesis” si mette in evidenza “Mirror Image”, canzone riuscita sia per la qualità strutturale, sia per come le melodie riescono a passare attraverso più stadi di stile. Nei quaranta minuti dell’album spiccano “Ivory”, nonostante abbia un incipit ‘strascontato’, perché vede una linea vocale altamente armonizzata su un manto di chitarre intrise di groove per un buon gioco di contrasti. Da lodare anche “Leviathan” e “Stygian Blue”. Nell’economia totale dei pezzi di “Phronesis”, lo stile contemporaneo della band ha però raggiunto un livello di maturità non ancora tale da estrarli dal calderone. Alla lunga il riffing è fin troppo pesante nei suoni e non è appare variegato. Il contrasto con il cantato anche melodico di Chris Barretto è accattivante, ma alla lunga è sostanzialmente l’unico elemento distintivo nella musica. La musica c’è, ma non si evolve e sembra ripetersi. “Phronesis” vede i Monuments più evoluti di sempre, ma con una formula ancora poco matura. Almeno per ora.

(Albertmo Vitale) Voto: 6,5/10