(Nuclear War Now! Prod.) La band esiste da qualche anno e con diverse pubblicazioni ma solo ora realizza un full length. I Sex Messiah suonano black metal sporcato sia dal punk che dal death metal vecchio stampo, promuovono un sound estremamente acerbo, roba da cantina, con canzoni essenziali nelle quali macinano riff e ritmano come forsennati. C’è quasi un intento noise in alcune soluzioni, anche se la qualità della registrazione gioca in questo e potrebbe dare l’idea che i giapponesi suonino qualsiasi cosa estrema possibile. Il loro lavoro è una tempesta, un grumo di totale perdizione, dove però i Sex Messiah non sembrano concretizzare qualcosa al di là della forsennata violenza. “Eastern Cult of Sodomy” è un lavoro estenuante, qualcosa che sembra votato all’estremismo fine a se stesso. Nonostante “Drowing Closer to Sex Messiah” apra bene l’album, con un piglio che lega in un rapporto perverso Sabbat e Mayhem, con la seguente “Holy Death” tutto si assesta anche verso sonorità più chiare e meno convulse, ma “Priest in Suicide Forest / I.A.O.” ecco che diventa un calderone di cose, dove il black sfuma in rumorismi in stile drone-electro ambient. Il resto mostra un grado acerbo del sound, un caos multiforme, anche manipolato da qualche trovata elettronica che poco apporta al sound generale. Solo “Salved by Terrorism” riporta la band a un grado musicale meglio rifinito, ma ormai con la sola seguente e settima canzone “Nuclear Armageddon” i poco più dei 26′ di durata dell’album sono finiti. Un discorso estremo, underground, forse migliorabile e ci sarà tempo visto che dopo split e 7”, i Sex Messiah sono riusciti a realizzare a malapena venti minuti di musica per il primo album. In effetti escludendo l’intro insita nell’opener e l’intermezzo “Killed Judas” non resta poi molto.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10