(Send The Wood Music) Album non facile da assimilare per l’ascoltatore, principalmente per la durezza con la quale suona la band di Lione. Chi mastica abitualmente il thrash-deathcore avrà dunque il proprio osso da spolpare! Un martellamento continuo in “Clair – Obscur”, operato sia con ritmiche sia con riff che spesso viaggiano all’unisono, per ottenere quell’effetto massiccio in stile djent metal, nello spirito dei Meshuggah o i Gojira e cose del genere. Bravi comunque i francesi a creare atmosfere cupe. Serpeggia l’angoscia, quella del nostro tempo in queste canzoni figlie di un death concepito in provetta, viste le alternanze tra questo genere e il groove-thrash metal, post hardcore e la generale atmosfera ‘modern’. La batteria ha un suono troppo trattato e a farne le spese non è solamente la cassa, in tal modo i suoni risultano un piatti. Tuttavia nonostante ciò il batterista Julien Ropert non sta mai fermo con le bacchette, con le quali contribuisce alle strutture dei pezzi, facendo spesso da contrappunto. Le sei corde scelgono riff ritmici in stile ‘chunk-chunk’ nei breakdown, anche armonizzazioni e una generale tendenza Soilwork nelle parti meno oppressive e appena melodiche. Album duro, estremamente pesante con atmosfere affatto in chiaroscuro, ma solo scure!

(Alberto Vitale) Voto: 7/10