(Time To Kill Records) Secondo album per i danesi Heidra, band che gia nel 2014 ha ben impressionato l’audience con il debutto “Awaiting Dawn”. In questo come back, la formazione scandinava ha deciso di alzare l’asticella, facendo confluire nel songwriting diversi elementi che permettono ai nostri di sfuggire a qualsivoglia catalogazione. All’interno dei brani troviamo forti dosi di power/epic metal che si fondono con il folk, il tutto reso più aggressivo da sfuriate black metal. Il risultato non è molto lontano da quello dei primi Stormlord o dai Dimmu Borgir di “Death Cult Armageddon”, soprattutto per l’alternanza tra voce pulita e screaming/growling, affine alla band norvegese. Il punto di forza degli Heidra risiede nella voce del cantante Morten Bryld, potente e baritonale nelle clean vocals e feroce nelle parti estreme. La teatralità ed il pathos che sa infondere nelle parti pulite sono degne del miglior Warrel Dane, mentre le harsh vocals ricordano molto lo stile di Shagrath. L’epicità si taglia con il coltello, rafforzata dalla carica evocativa tipica del folk, facendo da contraltare alle partiture aggressive di assoluto spessore. Un album dalle immense potenzialità, in grado di affascinare un’ampia fetta dell’audience metal.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10