(Argonauta Records) Inquietanti. Estremi. Ma anche idillici. Linee vocali laceranti, sul instabilità ritmica post metal, sporcizia sludge ed intensità ambient. Sono di Parigi, sono al terzo album, il primo con l’attivissima italiana Argonauta: quattro lunghissimi brani che generano disturbo, stimolano malinconia, alimentano rabbia e portano ad uno stato di inquieto relax subconscio. Nonostante manchi un climax, un punto eccelso, l’album risulta efficace e travolgente e, tale mancanza -dopo tutto- è in linea con il genere proposto. “Through The Perfection Of Your Nothing” alterna furia scatenata a momenti emozionali e suggestivi, con linee ritmiche feroci ma volutamente semplici, arpeggi oscuri, diretti ed efficaci, il tutto strutturato con un feeling di crescendo che poi sprofonda in un concetto di devastazione tragica. Molto più melodica “Till Love Do Us Part”, una canzone più vicina a concetti black metal, la quale dopo una lunga sessione ricca di armoniosi arpeggi, lentamente, cresce fino ad esplodere su ritmi feroci, con un valido supporto delle tastiere ed una evoluzione verso un mid tempo irresistibile massacrato da una teoria di tremolo molto intensa, prima di ritornare sul suggestivo, il crudele, il tragico e l’apocalittico. Sempre pronta ad affondare il colpo, ma deliziosamente paziente l’ottima “Grief”: melodie supportate da un drumming semplice ma molto curato, il brano non accelera mai dando vita a oltre nove minuti di… dolore, prima della conclusiva “Black Pram”, oltre dieci minuti dove la band offre un riassunto del repertorio, spaziando da estremismi crudeli che abbracciano lo sludge, fino a quella lucentezza morente tipica del post metal. Un disco interessante, coinvolgente anche se privo di momenti cruciali, quei momenti che rendono identificabili i brani creando una maggiore attrattiva. Ma la musica estrema Francese è tipicamente incline ad una negatività intrinseca, la quale offre artisti che si relegano nell’ombra con una espressività sonora che ne descrive l’atteggiamento in modo perfetto.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10