(Pure Steel Rec) Dopo una canzone nel 2015 diffusasi a livello underground, i Level Fields sono poi diventati una band a tutti gli effetti. Fondati da Alan Tecchio e Clint Arent, entrambi nei Autumn Hour e con Watchtower, poi Hades e altri il primo, i Level Fields si sono consolidati con l’arrivo di altri musicisti, da Poverty’s No Crime, Bleeding e Life Artist. La formazione ha siglato un processo di scrittura che l’ha portata a dimenarsi tra heavy, doom, speed e US metal, oltre a un atteggiamento prog nell’intercambiabilità delle strutture e nelle soluzioni dei pezzi. Qualcosa, soprattutto nelle fasi quiete, la band rimarca forse scenari Queensrÿche, anche per via del cantato di Alan Tecchio più o meno vicino a quello di Geoff Tate. Un album affatto complesso, ma da ascoltare per seguire la totalità degli scenari. Un modo di suonare vivace ma no veloce, fatto con cambi di scenari e plasmati da chitarre robuste, con Tecchio che in alcuni casi è il punto distintivo. Diverse canzoni si ‘distendono’, allungando i tempi di durata che potevano forse essere trattati diversamente. Quanto la band riesce nei poco più di due minuti di “ReMarquezable” non è affatto male. Il doom di “Womb to Tomb” fissa subito il riffing nella testa, ma la seguente “Get Over It” segna un momento fruibile dell’album, grazie al suo essere ballad ma non in una maniera sfacciata. “Extra 1104” e “Groving Old” suoperano i sette minuti e mezzo e sono l’espressione più articolata e al contempo ambiziosa della band.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10