(Massacre-Audioglobe) Fin dall’album d’esordio “Lux noctis”, i tedeschi Coronatus hanno avuto due caratteristiche fisse: la passione per i titoli in latino e due front ladies ad alternarsi dietro il microfono. Anche per questo quarto album la tradizione è rispettata nonostante i cambi di line up: al momento le linee vocali sono gestite da Ada Fletchner e Mareike Makosch (la new entry), che rispetto alle coppie precedenti, per dirla tutta, hanno una timbrica abbastanza simile. Subito in scaletta la cadenzata titletrack, power/gothic che fa subito pensare ai Nightwish. C’è qualcosa di vagamente dissonante nel ritornello di “Saint Slayer”, mentre il giro iniziale di “Fernes Land” (che contiene anche un poco indovinato intermezzo folk) è tragicamente plagiato da una canzone dei Linkin Park che preferisco non nominare. Poi i brani cominciano improvvisamente ad avere le lyrics in tedesco e a passare da un sound gothic ad uno maggiormente improntato al folk: prima la veloce “Sie stehn am Weg”, poi i toni sognanti di “Der Kleriker” e quelli allegri di “Traumzeit”, infine i tocchi di epica di “Das zweite Gesicht”; fuori luogo, in ogni caso, le esagerazioni di “In Signo Crucis”, brano troppo sovraccarico per farsi apprezzare. Un disco composto di due anime completamente differenti: molto meglio la seconda parte, che fugge le banalità gotiche più trite, rispetto alla prima.

(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10