(Club Inferno Ent.) È Gandolfo Ferro degli Heimdall ad avere edificato questo universo sonoro che non mancherà di affascinare gli appassionati di psichedelia, ambient, space music e prog. Gandalf’s Owl è una sommatoria di sintetizzatori, ritmi artefatti, elettronica varia e chitarre soprattutto di matrice Pink Floyd. Suoni su suoni, atmosfere che scivolano in altre, definiscono questo immenso mondo che arriva dall’altrove. Esperimenti e coercizioni sonore in “Coming Home”, ambient puro in “White Arbour”, l’articolata costruzione di “A Dwarf in the Lodge”, divisa in due parti, la guerra di suoni di “Garmobozia”, la cover di “Il Vento, la Notte, il Cielo” de Le Orme, sono momenti salienti di “Who’s The Dreamer”. Album che in ogni caso non può essere slegato da ogni sua composizione perché tutte si legano come particelle di un sistema che pulsa energia e solletica le onde alfa e beta del cervello.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10