L’inizio del secondo mese di un nuovo anno pieno di concerti ed eventi, promette decisamente bene.

Il Revolver di San Donà di Piave (VE) è un locale che, sempre più, si sta affermando sulla scena, convincendo il pubblico e offrendo concerti fantastici in una struttura agevole, ben servita… e con un servizio bar pazzesco! Una location che fa ben sperare!

Il solo fatto che il bill includa gli austriaci Harakiri for the sky è per me un richiamo irresistibile: ma la serata si preannunciava molto intensa, con gli internazionali Sojourner e gli svedesi Draconian, un venerdì sera con sonorità in equilibrio tra l’estremo e l’oscuro intenso.

È un dato di fatto che il mercato live in Italia, specialmente per le bands che non appartengono al mainstream, è un tantino triste. Ho perso il conto dei chilometri fatti per vedere concerti di bands internazionali, ritrovandomi affiancato da soli venti o trenta presenti, pochi fedeli comunque non sufficienti a tener viva la scena… o tenere aperto un locale, un punto di incontro per gli amanti di un genere musicale.

Il mio timore per la serata del primo febbraio non era quindi da sottovalutare.

Certo, i Sojourner li ho visti recentemente con un locale pieno, ma si trattava del contesto di un fest (report qui); Anche gli Harakiri li ho visti con un buon pubblico, era la prima metà del 2017, ma in una serata con altre quattro bands di alto livello (report qui), quindi non avevo alcun dato in mano per ipotizzare un esito fantastico della serata.

Arrivando al Revolver proprio quando i Sojourner stavano per salire sul palco, mi è stato impossibile non notare un parcheggio già pieno con la conseguente presenza consistente del pubblico. Già con la band di apertura! Wow! Anche le migliori serate, in Italia, sono sempre progressive: la prima band suona davanti a quattro gatti, poi l’affluenza aumenta fino agli headliners che si godono il pienone; ma questa notte è diversa, è eccitante, è frizzante e vanta un pubblico folto e variegato… forse attirato dal ventaglio di varianti offerte dalle bands, le quali sono indubbiamente appartenenti alla dimensione gothic, ma anche black, anche death, una forma mistica e romantica, nonché depressiva, di proporre musica estrema, tanto da accontentare una più vasta gamma di appassionati, i quali erano già presenti al Revolver dal tardo pomeriggio di un giorno lavorativo!

Sarebbe fantastico che ogni concerto in Italia godesse di questi privilegi! Sarebbe un sogno!

Intensi e convincenti i Sojourner: il non essere annegati nei primi slot del bill di un fest ha dato loro più spazio, più tempo e più libertà di esibizione… ed io li ho trovati molto convincenti, decisamente intensi, molto potenti ed assolutamente esaltanti.

Gli Harakiri for the Sky, forti di quel capolavoro intitolato “Arson” (recensione qui). Il loro show travolge e assorbe… forse la band con più seguito quel venerdì sera: continuo a non capire -e la cosa mi affascina- la struttura di questa band, teoricamente composta da un duo, ma di fatto con cinque ottimi artisti sul palco… anzi quatto musicisti possenti e capaci di dominare lo scenario capitanati da un frontman che non appartiene alla dimensione dello show offerto… un elemento strano, quasi imbarazzato, timido… tranne quando scatena il tuo tagliente timbro vocale nel microfono. Musica coinvolgente, capace di far muovere letteralmente tutti… con una aura depressiva meravigliosa, eccitante, magnetica e poderosa. La loro proposta musicale è sempre più originale, ed il loro esibirsi è quanto mai contro corrente ma indovinato, azzeccato, assolutamente unico. La band durante lo spettacolo ha avuto un paio di problemi tecnici… prontamente risolti dagli stessi musicisti (e non da alcun roadie) senza interrompere alcun brano: una prova di ottima professionalità!

Non sentivo di Draconian da molto tempo. Non avevo mai visto una performance della bella e tetra Heike Langhans, female vocals della band da 6 o 7 anni. Ero curioso di capire se la ‘nuova’ vocalist fosse all’altezza di Lisa Johansson nell’affiancare il possente Anders Jacobsson, non solo in studio ma anche sul palco. Prova superata… con la devastante voce di Anders supportata e affiancata dagli erotici suoni della voce di Heike! Un concerto intenso e molto ben strutturato, con una simpatica ed intima comunicazione con il pubblico. Heike, poi, ha sorpreso tutti con un encore completamente orientato sulla sua voce: un finale sensuale, ricco d’arte e di oscura magia!

Come dicevo, siamo all’inizio del secondo mese di un nuovo anno pieno di concerti. E da quel che ho visto sembra che la musica estrema stia rinascendo, incontrando il piacere del pubblico, pretendendone ed ottenendone la partecipazione.

Alimentiamo una nuova speranza? Nonostante i dati di mercato e le voci che girano, forse, dopotutto, il rock’n’roll è più vivo che mai e le sue derivazioni più estreme sono ben lontane dall’oblio!

(Luca Zakk)

SOJOURNER, Foto: Monica Furiani Photography

HARAKIRI FOR THE SKY, Foto: Monica Furiani Photography

DRACONIAN, Foto: Monica Furiani Photography