(Nuclear Blast) Come sempre più spesso accade, ecco che un album recente pubblicato da una major torna nei negozi in una famigerata ‘tour edition’: stavolta tocca a “Kulkija” dei Korpiklaani, oggi corredato da un cd bonus. Quando ho cominciato ad ascoltare il disco, senza saperne granché, non ho creduto alle mie orecchie: “Beer Beer”, questo il nome dell’album, contiene null’altro che… 14 diverse versioni dello scanzonato classico da “Voice of Wilderness”, cantate in diverse lingue e talora ri-arrangiate in stili diversi. La mia domanda ora è: conoscete qualcuno che si entusiasmerebbe per un prodotto del genere? Quando lo fecero i Manowar con “Father” ci fu una rivolta! Non nego assolutamente che alcune versioni siano divertenti, e cito le mie preferite: quella vagamente piratesca con Christopher Bowes degli Alestorm; quella ancora più festaiola dei Trollfest; e quella – assurda ma riuscitissima – ethno/ambient/folk dei Nitt Land. Ma tutto questo è solo una trovata commerciale un po’ farlocca per pubblicizzare la birra che a breve sarà diffusa con il marchio Korpiklaani. Non per me, grazie.

(René Urkus) Voto: s.v.