(Deathwish, Inc) Murmur. Ovvero ‘Mormorio’. Il dizionario tra le altre cose, suggerisce: ‘Suono confuso ed indistinto, che risulta dal simultaneo mormorare di più persone’… ma risulta anche qualcosa come ‘Rumore lieve e prolungato di acque che scorrono, di rami e foglie mossi dal vento’. Ed è proprio questo secondo concetto che emerge dalle undici intense canzoni di “The Boundless Black”, tre quarti d’ora di dark folk pieno di poesia, melodia ed espressività musicale. Il progetto Murmur è un duo recentemente formatosi nel Connecticut, composto da due artisti esperti (Peter Morcey e Ryan Patrick White), ciascuno con una buona carriera alle spalle in altri contesti, in altre dimensioni artistiche. “The Boundless Black” è chitarra acustica con delle sublimi orchestrazioni e… due voci. Murmur è un lento ed emozionale viaggio tra una vasta gamma di sentimenti, come amore, dolore, speranza, desiderio o perdita. Un viaggio che passa attraverso un folk antico e senza una vera origine strettamente appartenente ad una limitazione geografica od etnica. Un viaggio attraverso le stagioni della vita, soffermandosi nei più freddi inverni dell’esistenza; ma l’inverno ha una caratteristica unica: nonostante le sue estreme ed inospitali condizioni, nonostante ispiri oscurità e depressione, offre una vista privilegiata verso l’alba della primavera, offre giornate progressivamente sempre più luminose, regalando una visione positiva del mondo, della vita stessa, finendo per suggerire profonda fede ed infinita speranza.

(Luca Zakk) Voto: 8/10