(Ritual Productions) Una realtà britannica che maneggia materiale pericoloso. Destabilizzano la mente i 11Paranoias con sludge, noise, doom e psichedelia. Lo fanno da almeno sei anni e con “Asterismal” è la quarta volta. Un nuovo album fitto di suoni mastodontici e divagazioni tra le stelle e gli abissi. Nathan Perrier alla batteria sorregge questo intrico di onde sonore prodotte dal bassista e cantante Adam Richardson e dal chitarrista Mike Vest. I due amano giocare con effetti e sprigionare feedback, oltre ad accordi aperti che emanano volumi di frequenze carichi come tempeste. “Asterismal” per quasi un’ora porta l’ascoltatore tra abissi e dimensioni dello spazio ignote, rendendo così l’ascolto un viaggio e la scoperta di anfratti sconosciuti che portano la mente a sostarsi dal proprio asse di certezze. La psichedelia insita in questi pezzi a volte ricorda certe trovate dell’epopea Krautrock e prima ancora degli Hawkwind o i Pink Floyd oppure i Van der Graaf Generator, ma in una maniera in un certo modo distante da queste storiche realtà. L’approccio però degli inglesi è decisamente vicino allo sludge e lo stoner più sperimentale dei giorni nostri e del passato resta chiara un’impronta in stile jam nelle strutture dei pezzi. Anche Perrier partecipa alla sperimentazione, i suoi tempi infatti sono un contributo a certe escalation, alla propulsione di nebulose sonore che si ampliano con fare minaccioso. Ogni intenzione del trio è un contributo a questo flusso sonoro straniante, minaccioso.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10