(Pagan Records) Una carriera di venti anni e solo quattro album in studio per i Bloodthirst, nonostante una buona quantità di pubblicazioni minori. Un nuovo album totalmente ispirato, almeno nei testi, dalle opere di Friedrich Wilhelm Nietzsche. Si ritrovano infatti nelle canzoni dell’album, il cui titolo si rifà a un passo del “Faust” di Johann Wolfgang von Goethe, i concetti scritti dal filosofo tedesco in “L’Anticristo”, “Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno” e “Il crepuscolo degli idoli, ovvero Come filosofare a colpi di martello”. La band polacca si ripropone con il proprio affilato, guerrafondaio e distruttivo thrash metal espresso con velocità e un estremismo che a piccolissimi tratti avvicina i Bloodthirst al death e al black metal. Alcune matrici slayeriane compaiono tra le pieghe dei pezzi, ma il clima generale è degnamente dettato dalle intenzioni, l’arte e il nichilismo tipico della band. L’unico neo è la prevedibilità di alcune trame, soluzioni, andature. Sapere, intuire cosa andrà a fare il comparto chitarre o la batteria o tutti gli strumenti, è piuttosto evidente durante l’ascolto. Nonostante ciò Rambo, voce carognosa, aspra, un ringhio insomma, e chitarra con Gregor, insieme agli altri si cimentano in una estremizzazione del thrash metal vestendo il tutto di cinismo.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10