(Autoproduzione) I Kamion sono la prova che se si vuole si può fare del buon rock originale senza troppi effetti speciali. La loro musica è diretta, rocciosa, sempre in bilico tra tradizione thrash e sonorità molto più moderne. I testi sono semplici e solidi, senza troppe elucubrazioni metafisiche e saldamente ancorati alla realtà di ogni giorno, quella che ci fa ridere e piangere, sorridere e arrabbiare. Il suono è tipicamente italiano: chitarre dal sapore ottantiano e graffiato snocciolano riff minimali ma serrati, veloci e al servizio di un’ugola limpida e cristallina, fatta apposta per i palchi del sabato sera, quella che dal vivo tira che è un piacere e non cala mai per tutta la serata. Gli assoli tradiscono l’anima classicheggiante e puramente heavy del combo, che rimanda anche ad alcune correnti più dure dell’hard rock americano, senza tuttavia plagiare nessuno di questi stili. Chiude una parte ritmica sanguigna e potente, in grado di dare una struttura robusta a canzoni mediamente lunghe che non si perdono in troppi refrain preferendo un approccio più diretto con l’ascoltatore. Un disco sincero, prodotto fin troppo bene per un’autoproduzione, che lascia una grande curiosità su come suoni questo gruppo dal vivo. Una curiosità che ho intenzione di soddisfare al più presto.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10