(Heavy Psych Sounds) Qualcosa di simile ad un nuovo album per Brant Bjork, il fantasioso batterista noto per la militanza nei Kyuss e Fu-Manchu. Non si tratta esattamente di un ‘nuovo’ disco per il semplice fatto che questi brani stanno prendendo polvere su uno scaffale da quasi un decennio. La storia racconta che nel 2010 Brant Bjork entrò in studio per registrare un altro disco solista e dopo quattro giorni decise di abbandonare le otto canzoni sulle quali stava lavorando per lasciarsi andare ad un puro jam. Dopo molte tracce di batteria registrò, sempre improvvisando, le chitarra, il basso e le percussioni, il tutto senza impegno, senza un vero obiettivo, con assoluta libertà stilistica: una jam session tra Brant Bjork e Brant Bjork stesso! I brani vennero messi da parte, anche se Brant si sentiva molto più soddisfatto con questo materiale che con i brani pensati per l’album. Il tempo iniziò a scorrere, impietoso, veloce, fino a quest’anno quando è finalmente successo qualcosa: uno straccio si è posato sugli scaffali ed ha iniziato a spolverare, mostrando cosa si stava celando sotto anni di polvere ed offrendo l’opportunità di riesumare questa raccolta free-style che Brant ha deciso di chiamare “Jacoozzi”, percependone la purezza artistica del suo primo album solista (“Jalamanta” del 1999). Dieci brani, tutti strumentali tranne l’ultima “Do You Love Your World?”. Ipnotica “Can’t Out Run The Sun”, dinamica e con un basso esaltante “Guerrilla Funk”. “Mexico City Blues” potrebbe uscire da una jam tra Brant e una delle mille divagazioni dei Circle, drumming molto eccitante con “Five Hundred Thousand Dollars”, pura poesia e pace con “Black & White Wonderland”. Senza confini “Qui”, riflessiva “Mixed Nuts”, provocante “Lost in Race”, instabile e sfacciata “Polarized”. Tra quarti d’ora che catturano, avvolgono e travolgono. Musica pura, musica sincera, musica intensa ed assolutamente ispirata. Un album costruito su pattern di batteria scintillanti, chitarre che divagano e vagano senza meta, un basso che dipinge percorsi sensuali, il tutto per dare vita a vibrazioni polverose, desertiche, ma ricche di seducente energia e vellutata passione.

(Luca Zakk) Voto: 8/10