(Archaeological Records) Maniac, ovvero Sven Erik Fuzz Kristiansen, in passato è stato cantante dei Mayhem, in “Deathcrush” e poi nell’album “Chimera”, e dopo i passi nel mitologico underground del black metal norvegese, Maniac è diventato un musicista totale, lanciato in altri progetti, come ad esempio Voluspå, Skitliv, e collaborando con numerosi altri pari grado, per esempio Attila Cshiar e Niklas Kvarforth. Andrew Liles è un musicista e produttore che si è misurato in campi canonici, come la produzione di musica propria, e in remix e suoni di supporto ad altri musicisti, come le registrazioni per le esibizioni live di Current 93 e altri. Liles è stato anche coinvolto in progetti musicali finalizzati per teatro, cinema, TV oltre a collaborare con artisti come Andrew King, Rose McDowall e tanti altri. Incontratisi al Roadburn Festival, Liles e Maniac collaborano al progetto del secondo, i Sehnsucht, fino a poi esibirsi anche come duo dal vivo oppure come Svart Hevn. “Darkening Ligne Claire” è un’idea inserita in un’opera di arte multimediale. In questa idea rientrano ovviamente i due musicisti succitati, il grafico e artista Cristophe Szpajdel e ovviamente l’Archeological Records. Szpajdel ha creato i loghi di moltissime band e musicisti, gli Emperor per esempio ma anche per gente della musica pop, disegnandoli a mano. Ha scattato anche fotografie negli anni, soprattutto di paesaggi e alcune di queste sono anche state raccolte in una mostra tenutasi a Firenze. Quattordici delle foto tra le ottomila presenti nell’archivio di Cristophe Szpajdel, sono diventate oggetto di analisi da parte dell’Archeological, Andrew Liles e Maniac. Quattordici scatti sono stati tradotti in suoni da Liles e Maniac per dare vita al concetto di “Dark Ligne Claire”. Maniac a declamato i titoli delle foto di Szpajdel, la sua voce è stata poi trattata, manipolata e usata per costruire i suoni. Andrew Liles è partito dal solo suono della voce di Maniac per creare i sette lavori da sette minuti ciascuno. Tutto è avvenuto attraverso passaggi analogici e digitali per creare la colonna sonora di quelle fotografie, giocata sull’effetto del tempo e della sua durata. Szpajdel ha poi creato un logo per questo progetto. Archaeologiacl Records si dedica all’archeologia del suono, alla musica sperimentale e all’ecologia, per tanto ha creato un cofanetto in legno contenente le foto che hanno ispirato il tutto e sette vinili trasparenti da 10″, ognuno con un lato contenente un brano e sull’altro raffigurante il logo, dal costo di 3000 euro. Il costo tiene conto del recupero delle spese sostenute per il progetto, oltre all’acquisto di un pezzo di terra per compensare l’emissione di carbonio nell’atmosfera. Esiste anche una versione digitale gratuita (QUI e di seguito). Di non facile ascolto la musica, ammesso che lo sia, la quale è strutturata su concetti drone, ambient, di sperimentazione in generale anche se piuttosto lineare e ripetitiva. Quasi che l’ispirazione suscitata ai due musicisti dalle foto di Cristophe Szpajdel, sia stata alquanto infruttuosa. Attenzione però, è un’opera multimediale, non ci si può soffermare sui soli suoni perché vanno coinvolti tutti i sensi per recepire pienamente il peso di questo progetto.

(Alberto Vitale) Voto: s.v.