(Indie Recordings ) Cinque anni dopo il precedente lavoro, giunge il quarto album dei blacksters norvegesi Posthum, una band in costante crescita, evoluzione, intensificazione… tanto che l’oscurità e la relativa raffinata arte impiegata per diffonderne l’essenza sono decisamente più intense e ricercate in questa nuova tetra opera, specialmente in comparazione con la sostanziale espressività grezza ed old-school del precedente “The Black Northern Ritual” (recensione qui). “The Ravens Are Flying Low” è un percorso dannato che passa dall’atmosfera malinconica alla furia cieca, dalla parentesi esaltante al riffing di matrice thrash. Riff tuonanti e keys drammatiche sulla decadente “Knight And Death”. La title track sembra pensata per dar vita ad un sanguinoso l’assalto: furia omicida, break down dipinto con le tonalità più tetre di un oppressivo grigio, fino all’epilogo scandito dal finale trionfale! Grandiose le chitarre su “Defenders of Purity”, brano indomabile e provocante che cattura, travolge e sconvolge. Molta atmosfera con “Lonewolf Unknown”, divagazioni contorte e progressive sulla teatrale “Unicorn Slaughterhouse”, prima della appassionante tragicità della conclusiva “The Star Extinguisher”. “Like Wildfire” è un album carnale, intenso, solido che offre una quantità di groove illimitata ed avvolgente! Dai blast beats furibondi che anticipano momenti atmosferici, ai mid tempo crudeli, dagli arpeggi apocalittici, alle linee di basso organiche, fino ai break down cinicamente assassini! Un album che esalta il black metal nelle sue espressioni moderne, senza dimenticare per un solo secondo le tradizioni, le origini, la provenienza, l’eredità. Album registrato in maniera superlativa, suonato con eccitante passione, esplosiva energia ed una esagerata fantasia per i singoli dettagli la quale si rivela con impeto ed arroganza ascolto dopo ascolto!

(Luca Zakk) Voto: 9/10