(Ram it down Records) Fra i tanti progetti di Mike LePond, gli Eternity’s End riuniscono un manipolo di musicisti impegnati in tantissime altre band: mastermind del progetto è il chitarrista Christian Münzner, che ha collaborato con tutto l’arco tedesco del power metal, mentre il singer Iuri Sanson ha militato per anni negli Hibria, una delle migliori formazioni brasiliane di genere. Il secondo disco dei nostri sfrutta con passione, dunque, il classico filone del symphonic power. Hammerfall e Heavenly si fondono nella torrenziale “Into Timeless Realms”; pioggia di solos ultramelodici in “Cyclopean Force”, mentere (scusate se li cito nuovamente) “Blood Brothers: The Oath” è più Hammerfall degli Hammerfall stessi. Con la tastieratissima “Under Crimson Moonlight” siamo in pieno territorio neoclassico, fra Stratovarius ed Elegy; belle melodie anche nella fluviale, e conclusiva, “Beyond the Gates of Salvation”. Un disco ben concepito, ma se volevate Mike LePond in evidenza non siete nel posto giusto, perché il suo basso è protagonista soltanto in “Necromantic Worship”, con il suo ritornello accelerato quasi alla Dragonforce.

(René Urkus) Voto: 7,5/10