(Svart Records) K-X-P, pur essendo completamente fuori dall’ambito metal o rock, è indubbiamente una entità leggendaria… cosa confermata dal fatto che uno dei membri, Tomi Leppänen, suona pure con i Circle, gli Aavikko ed i Pharaoh Overlord, mentre in molte esibizioni dal vivo (e non solo) la band si avvale della performance di Lauri Porra, il bassista degli Stratovarius. Siamo al quinto album (il terzo fu diviso in due parti, per questa ragione il quinto è intitolato ‘quarto’) di una band che alle radici è forse un duo, che a spesso evolve ad un trio, ma anche un quartetto, un band il cui moniker gioca sempre con le iniziali dei mebri costanti o meno. Musica elettronica finlandese, beat senza limite, trance totale, ritmi pulsanti, suoni digitali e vibrazioni spaziali. Terra che incontra il cosmo. Spazio che collassa sulla terra o che la assorbe con apocalittica voracità. Tra brani, oltre quaranta minuti elettrizzanti, riflessivi, eccitanti, psicologici, psicopatici, psichedelici… e pure dannatamente ballabili. Techno minimale, electro-pop glaciale, flusso di dati atmosferico. Musica digitale scolpita con synth analogici. Disco dance galattica. Futurismo sonoro distopico e travolgente. Un dialogo tra uomo e macchina contorto, deviato, indecifrabile ma espanso, tuonante. Una costante metafora sintetizzata dell’eterno contrasto tra la breve parentesi della vita e la spirituale eternità della morte.

(Luca Zakk) Voto: 8/10