(Massacre-Audioglobe) Ai tedeschi Kambrium sono bastati un demo e un ep per farsi notare dalla Massacre Records, che dà oggi alle stampe il loro debut “Shadowpath”. Le informazioni promozionali fanno i nomi di Ensiferum e Turisas, e quindi del battle metal, ma già da “Among the Lost” è chiaro che i nostri, pur sfruttando molto le tastiere, sono più orientati verso il death metal, e il termine di paragone sono semmai i Children of Bodom, o al limite i Keep of Kalessin. Un po’ ingenui e troppo semplici i break strumentali di “Arming for Retribution”, brano che comunque ha un bel respiro epico; ma anche “Thanatos” soffre di una certa inesperienza negli arrangiamenti. “Hollow Heart” è un tentativo, scarsamente riuscito, di alleggerire il sound ponendosi quasi in un contesto gothic. La fine del disco, ahimé, non smette di zoppicare: prima le superflue atmosfere egiziane di “The Eye of Horus”, quindi la conclusiva “A Sinner’s Remorse”, dove la citazione dalla V Sinfonia di Beethoven non c’entra veramente nulla. È ben riuscita invece la breve “Dewfall”, ma sa troppo dei già citati Children of Bodom. Un disco che pecca evidentemente di inesperienza (e lasciamo stare la brutta cover…): la proposta musicale va meglio definita e al songwriting serve qualche elemento di maggiore originalità.

(Renato de Filippis) Voto: 5,5/10