(Century Media) Per festeggiare il ritorno sulle scene e l’imminente terzo disco, il ‘demone’ Jon Schaffer e il ‘mago’ Hansi Krüsch si alleano con la Century Media e rimettono sul mercato i due frutti della loro alleanza: ci occupiamo qui del debut, datato 1999, qui completato da un demo (di “Heaven denies”), una versione alternativa (di “The Whistler”), e dall’inedito “White Room”, brano che sposta l’asse del sound verso il metallo classico. Anche se il disco è noto mi fa piacere ripercorrerne le canzoni. Dopo la solenne intro “Rites of Passage”, la ruvida “Heaven denies” non mette davvero assieme (e avemmo tutti quell’impressione all’epoca) le ritmiche spedite degli Iced Earth con le armonie vocali dei Blind Guardian, perché a prevalere è il sound della prima band: cosa nota ai più, del resto, dato che la stragrande maggioranza delle musiche fu composta all’epoca dal solo Schaffer. Mirabile il crescendo della drammatica “Fiddler on the Green”, mentre è tagliente nei suoni di chitarra “Blood on my Hands”; ottimo lo sviluppo di “Path of Glory”, che inizia in acustico e finisce in elettrico. Sperimentale “Gallows Pole”, con l’inquietante filtraggio della voce di Hansi, prima di una “My last Sunrise” arcigna e feroce. Certo, ci sono dei passaggi a vuoto (“Winter of Souls” è pretenziosa e non va veramente da nessuna parte), e nessuno ha mai definito questo disco un capolavoro… ma è comunque un buon pezzo di storia del power metal.

(René Urkus) Voto: 7,5/10