(Napalm Records) Il terzo album degli svedesi Oh Hiroshima è pura magia, nonostante l’assenza del chitarrista fondatore Leif Eliasson il quale, pur avendo sicuramente preso parte alla stesura del lavoro durata ben quattro anni, ha lasciato la band l’anno scorso. È sufficiente immergersi nella opener “Neu” per perdere il contatto con il mondo circostante, facendosi trasportare dai suoni eterei scalfiti da taglienti chitarre astratte ed elettronica suggestiva e provocante. Riflessiva e delicata “A Handful of Dust”, brano dove le linee vocali sono più marcate anche se immensamente delicate. Epica la favolosa “Simulacra”, un brano dalle suggestive evoluzioni progressive ed ambientali. Pulsante e più marcatamente post rock la bellissima “Darkroom Aesthetics”. Stupendo il sassofono che emerge timido sulla malinconica “In Solar”, mentre esplode la melodia con ulteriori divagazioni prog sulla conclusiva “Molnet”. Con la collaborazione in studio di Magnus Lindberg (Cult Of Luna), “Oscillation” è un album magnetico, penetrante, avvolgente, un album che riesce ad insinuarsi nei sentimenti più profondi e nelle emozioni più recondite dell’ascoltatore, installandosi in maniera permanente, materializzando delle contorte forme d’ombra illuminate da un bagliore accecante.

(Luca Zakk) Voto: 9/10