(Hammerheart Records) Settimo album per gli svedesi e il primo con la Hammerheart Records, dopo anni nelle grazie della Napalm e i primi lavori con I Hate, nonostante poi il precedente album del 2014 “The Calm Hunter” (QUI recensito) sia stato per Cyclone Empire. Le melodie ampie e ariose trovano posto in “Dystopia”, per un doom dai tratti ampiamente epici. Ottimi alcuni fraseggi, refrain e gli assoli che contribuiscono all’appeal dei pezzi. Su tutti “You Went Away”, con un tema che ricalca David Gilmour (Pink Floyd). Maestosi e lucidi nell’esserlo, gli Isole rappresentano un modo di concepire il doom con l’attenzione al prog, un occhio alla tradizione Candlemass e comunque una propria e sontuosa personalità. Gioca anche il cantato di Daniel Bryntse, chitarrista anche con Crister Olsson, per la sua vastità e ampiezza vocale e melodica. Ogni aspetto dell’album è un motivo caratterizzante che eleva l’impatto del sound, decisamente meno cupo che in passato. I suoni nitidi creano un manto avvolgente per l’ascoltatore. Il muro delle chitarre si espande e crea il clima generale, mentre la base ritmica è un accompagnamento dosato, misurato nei modi e solo il basso di Jimmy Mattsson fornisce una profondità superiore all’estendersi delle atmosfere.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10