(Elevate Records) È un piacere rivedere sul mercato (anche se soltanto su quello digitale) “Wings of Time”, il secondo album dei DGM, ripubblicato da quella stessa Elevate Records che lo diede originariamente alle stampe nel 1999. Erano certamente altri tempi, ma quella breve stagione al volgere fra i due millenni fu davvero ispirata per il metallo italiano… e questo disco sta a testimoniarlo. I cori di “Guiding Light” aprono a un gran pezzo power/prog che mette assieme i virtuosismi dei Rhapsody e la raffinatezza dei Fates Warning. Molto bello il refrain melodico di “Mirrors of the Night”, mentre “Deep inside” è una ballad dove dominano sonorità laccate (soprattutto di chitarra acustica e sassofono). La sinfonica “The other Side” si apre poi – ed è impossibile che i nostri non lo sapessero – sulle note di… “Hail and Kill” dei Manowar, e incorpora anche dei cori molto vicini a quelli di… “Child in Time” dei Deep Purple! La spedita “Waiting for the Sunrise” si apre sul ‘beep-beep’ del Roadrunner, mentre la lunga “A Drop of Shadow” non nasconde il proprio debito con i seventies, soprattutto nella struttura del solo conclusivo. Il disco originale si chiudeva sui virtuosismi di “Nightmare”; la ristampa aggiunge tre bonustracks, due delle quali fecero parte all’epoca dell’edizione giapponese dell’album.

(René Urkus) Voto: 7,5/10