(Argonauta Records) Formatisi cinque anni fa, con in curriculum un demo ed un full, gli inglesi Sūrya danno vita ad un nuovo coinvolgente lavoro, che parla di umanità, di terra, di vita, di morte, di speranza e, forse, di azione per rivoluzionare la nostra attuale tendenza all’autodistruzione. A differenza del precedente “Apocalypse A.D.”, il quale fu un album strumentale, qui si materializzano samples vocali e voci sporadiche, inquietanti e cinematografiche, in grado di espandere ed esaltare il senso apocalittico dell’intero lavoro. Post metal, metal atmosferico, devastazione sonora, decadenza, oscurità ed oppressione: è questa la sintesi dei riff malati dei Sūrya, i quali con il termine “Solastalgia” vogliono esprimere il dolore fisico della devastazione ambientale, del sentirsi fuori posto, fuori casa, incompatibili con il mondo nel quale viviamo. Oscura e malinconica “Anthropocene”, oppressiva e tagliente “The Purpose”, delicata ma infinitamente triste “Fenland”, brillante apocalisse con “Black Snake Prophecy”, prima della conclusiva e remotamente speranzosa “Saviours”. Un disco che vuole far riflettere sulle condizioni attuali dell’umanità e delle civiltà, sul nostro allontanamento dalla natura: un album che vuole trasmettere messaggi oscuri ed tragici tramite suoni caustici e brulli, offrendo tuttavia un barlume di speranza, di ottimista luce in fondo a questo tetro e deprimente lunghissimo tunnel.

(Luca Zakk) Voto: 9/10