(Pure Steel Records) I Sacrilege in questione sono l’heavy metal band legata alla NWOBHM, la quale negli anni ’80 raggiunse una certa celebrità a livello underground. Infatti il primo album omonimo, da tutti considerato come un demo, “Gates Of Hell” del 1983, mentre il secondo omonimo uscì nel 2011. “The Court Of The Insane” è invece il settimo album, Heavy metal datato, onesto e di valore come il genere vuole. Del resto se vuoi suonare dell’heavy metal, occorre farlo secondo le regole del gioco, secondo l’anima del genere. I Sacrilege sono sempre stati l’espressione di questo stile ,musicale, bravi poi a dare delle atmosfere particolari nei loro pezzi. In questo caso “The Court Of The Insane” ne presenta qualcuno con un manto di tenebre, come l’atmosfera che grava in “Celestial City”, poi nel corso dell’album l’heavy metal viene forgiato con riff immediati e soprattutto la band punta a molti riff scanditi, “Depression” e “Ride Free” per esempio, oltre a strutture vocali capaci anche di essere dei piccoli inni come “The Prophet”. Il gioco ritmico è al tempo stesso importante, con “The Court Of The Insane” che brilla per essere sorretta da un quattro-quarti trascinante. Molti i pezzi interessanti: “Bring Out Your Dead” è ombrosa e possente, solenne “No Bequeath” e alla fine le dieci canzoni totali diventano subito familiari. Due ascolti e l’album è svelato, irradiando di spontaneo e fiero heavy metal. Gli assoli sono delle cime di abilità, tutti hanno un crescendo, un alzare il livello di feeling e capacità di attecchire. Bill Beadle con la voce ricorda vagamente Blaze Bayley e lui di certo ci sguazzerebbe in queste canzoni. Bill, con Jeff Rolland al basso e Neil Turnbull, mettono in piedi qualcosa di accattivante. Il duo ritmico sorregge la chitarra, offre i contrappunti alle variazioni del riffing e dei pezzi e in “Unhinged Mind” il trio tocca il perfetto affiatamento musicale e un picco dal punto di vista esecutivo.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10