(Iron Bonehead Productions) Adoro queste perle di perversa e dissacrante divagazione nell’occulto. Questi lussuriosi vinili che emanano pestilenziali miasmi sulfurei. E quando queste pubblicazioni mettono assieme due band così votate agli inferi, come le due realtà italiane Abhor e Abysmal Grief, ricordandomi tra le altre cose che io stesso tre anni fa ne intuii la connessione (qui), allora la percezione che si diffonde nell’aria durante questi 27 minuti diventa un puro peccaminoso orgasmo, un climax proibito e condannato alla dannazione eterna. Entrambe le band sono indubbiamente di culto: l’horror black degli Abhor e l’horror doom degli Abysmal Grief identificano ormai le due band, le quali continuano un percorso stilistico senza mai guardarsi indietro, senza mai tradire, senza mai abbandonare quei piaceri intimi che il freddo marmo di una lapide può offrire alla percezione carnale dell’essere umano. Due canzoni degli Abhor, su lato A: la drammatica e violentemente teatrale “Legione Occulta” seguita dalla più feroce “Possession Obsession”. Il lato B è preteso dagli Abysmal Grief con un unico lungo brano, “Ministerium Diaboli”, una lenta e maligna liturgia, una preghiera, un abbandono all’ignoto che solo verso la fine esplode con il grande riffing tipico della band, sovrastato da melodie ipnotiche che invitano subdolamente a varcare quell’ultima indicibile soglia. Split indovinatissimo, un abbinamento perfetto che va molto oltre qualsivoglia scelta di marketing o di semplice produzione discografica. Una nefasta mezzora che esalta spaventosamente i sensi. Mezzora di tombe profanate, antichi rituali, magia nera, devozione divina, consacrazione celeste, lucente glorificazione, fede cieca… e dannazione eterna.

(Luca Zakk) Voto: 8/10