(Nuclear Blast) Ammetto di non essere un grande estimatore della scena death core. Apprezzo il livello tecnico e le innovazioni portate dai musicisti che suonano questo genere, ma lo considero come il figlio moscio del death metal. Un’opinione che non si addice ai Carnifex, formazione statunitense giunta al settimo album. La band americana infatti, oltre ai classici breakdown ed accordature ribassate tipiche del genere, inseriscono spesso e volentieri robuste porzioni di death e black metal, rendendo il tutto più brutale e feroce. Questo permette ai Carnifex di venire apprezzati sia dai fans del death core, genere che non hanno snaturato e che è la parte centrale della loro musica, sia dagli amanti del metal estremo old-school. Una furia esecutiva allucinante, enfatizzata dal wall of sound innalzato proprio durante i breakdown, che bene si innestano tra un’accelerazione e l’altra.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10