(autoproduzione) Overstrange Mood è una band che suona per davvero, cioè risulta concreta e almeno fantasiosa. Parti di batteria funzionali al resto e spunti ritmici imponenti. Chitarre che costruiscono e smontano, che possono essere elaborate o dolcemente andanti e un cantato che resta aggrappato al microfono in ogni situazione, cioè cantando, all’occorrenza urlando e sfornando occasionalemente dei growl. I Tool, il crossover, i Korn, un frammento di psichedelica o Pink Floyd, addirittura qualcosa dei mai dimenticati The God Machine e potremmo ancora andare avanti, pur riconoscendo con assoluta onestà ai francesi di Poitiers che il loro sound non è un’assonanza verso il lavoro di altri. Si può pensare a loro come una poliedrica forma di cose che trova posto in questo meccanismo sonoro che sa cullare l’ascoltatore, come in “Fade to Dusk”, oppure scuoterlo. Alternarsi tra metal, post e non, tra il rock, qualcosa che potrebbe somigliare al prog, e quell’istinto proprio nel fare canzoni, si mette tutto insieme e prende una forma ben determinata, per quanto fluttuante. Proprio come il titolo, in quale via avanzano gli OSM? Nulla è vago in “Which Way?”, tutto è in divenire però, in quanto OSM dilatano i propri pezzi e tanto da dare l’idea che ognuno di essi contiene ne contiene altri. Frammento dopo frammento ci si ritrova in una costruzione ampia e in generale ben più grande di quello che si possa pensare.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10