(Fastball Music) Un po’ Manowar, un po’ Judas Priest, certamente tedeschi e con occhio e anima rivolti all’heavy metal classico, i Wardress ritornano dopo un’effimera esistenza di molti anni fa. Un battito di ali e poi via, dissolti. Nel 1984 una buona manciata di pezzi e demo per Alex e Erich, chitarra il primo e cantante il secondo, per l’appunto l’anno seguente tutto evapora nelle nebbie del tempo. Solo lo scorso anno Alex Gor rispolvera i vecchi nastri e convinto Erich Eysn, cantante con una voce nitida e potente, e reclutati un bassista e un batterista, entrano in studio per incidere un album. Dalle canzoni iniziali come l’intro “Prelude to War”, “Wardress” o anche “Thou Shalt Now Kill”, si capisce immediatamente che la band ha puntato a sviluppare e valorizzare il proprio old style, in una maniera dignitosa, fiera e con una resa in studio ottimale. Alex suona dei riff immediati, netti, potenti e melodici, che scorrono all’interno di canzoni ben costruite e piacevoli. Come già indicato, le linee vocali sono linfa aggiuntiva e perfetta per questo clima retrò. Nove pezzi e appunto un’introduzione, fissano l’heavy metal nella testa dell’ascoltatore e senza calare d’intensità lungo il corso dell’ascolto, “Dress For War” è nella sostanza un modo di appartenere al verbo dell’heavy metal. È anche il recupero di un sogno, della giovinezza e di qualcosa tutto sommato interessante che è rimasto sepolto per tanto tempo. Erano gli anni ’80, il nuovo millennio è iniziato da quasi vent’anni e i Wardress intanto hanno cavalcato il tempo.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10