(Nuclear War Now! Productions) Si immagini una lastra di vetro di dieci metri per dieci metri e che cada dal terzo piano di un edificio. Ecco, l’incipit di questo singolo è tale. Stesso suono, rumore, propagazione di onde sonore… “Metaphysical Cruelty” balza all’orecchio per una gelida impostazione delle chitarre, con relativa ombra di noise gorgogliante, voce assolutamente incomprensibile ma fredda come le steppe siberiane in dicembre e un’atmosfera altisonante, vasta e al contempo opprimente. I danesi con il proprio black metal sono l’esempio di una freddezza insostenibile e la somma totale dei loro suoni diventano un suonare dozzinale, ruvido, grezzo, per uno stile definitivamente pulsante e amorfo. L’altro brano che contempla questo 7” è “Instant Mortification of the Soul”, che rispetta tutto quanto scritto fino a questo punto. Il nome della band è affatto vichingo, bensì latino e indica il matrimonio tra corpi, meglio ancora: l’unione dei vivi con i morti, come due pilastri gemelli dell’esistenza. Un concerto folle, al contempo reale che totalizza del black metal estremo, dai contorni di ghiaccio e atmosfere catastrofiche.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10