(Revalve Records) Ben sei anni separano il terzo album dei Soul of Steel dal precedente, “Journey through Infinitity”: tanti i cambi di formazione, ma tanta anche l’esperienza maturata con una intensa attività concertistica di livello europeo. L’impostata “Oblivion” ci rimanda sempre all’Italian power/prog, ma stavolta c’è anche un tocco più internazionale che sa di Serenity. Cangiante, prevalentemente mossa dalle tastiere di Andrea De Paoli “Brothers in Arms”, che vede come ospiti addirittura Roberto Tiranti e Mark Basile; solida e spedita “Blessed in Disguise”, mentre “A Margin of Life” fa molto pensare ai Labyrinth degli inizi grazie a quel vago tocco spaziale nelle scorribande strumentali di metà brano. La lunga “Trial of Death”, culmine della scaletta, sconfina certamente nel prog puro, donando all’ascoltatore alcuni passaggi di pregevole fattura (soprattutto a metà brano); forse superflua la cover finale di Lady Gaga. Per chi ama e ha amato Vision Divine e compagnia, i Soul of Steel sono ora maturi e pronti per le grandi sfide del mercato.

(René Urkus) Voto: 7,5/10