(Nordvis Produktion) Terzo lavoro per gli svedesi Bhleg, un EP che fa seguito al poderoso album “Solarmegin” dell’anno scorso (recensione qui). “Äril” ha un suono più potente e curato rispetto all’album che lo precede, ed in questa mezz’ora (scarsa) il DSBM è molto più marcato, ricordando spesso (e piacevolmente) i Nocturnal Depression, anche se naturalmente non mancano a quei deliziosi passaggi di natura folk, a tratti tribale, spesso epico, pregno di malinconia e capace di evocare paesaggi e scenari tanto fantastici quanto freddi e crudeli. Molto black, mai estremo ma sempre tirato con “Vittra och dö”: armonie corali emergono suggestive sul mid tempo e quel drumming depressivo irresistibile. L’intermezzo folk entra in scena su rimasugli sonori delle chitarre distorte, accompagnando verso una teoria marziale intensa che torna in ambientazioni disperatamente epiche. Favolosa “Från eld till aska”, una canzone che su quella ritmica DSBM sostanzialmente piatta, ricama suggestioni, visioni, sogni e grotteschi incubi. La conclusiva “Skördetid” intensifica la mestizia, ricamando suoni tetri su ritmiche dal gusto funereo. È il momento perfetto per la pubblicazione di questo lavoro: gli inizi dell’autunno, lo spirito dell’estate che sbiadisce e si dissolve in lontananza, il sole che accarezza la terra con inclinazioni sempre maggiori ed intensità sempre minori, pur rimanendo accecante ed avvolgente. La vita rallenta, si avvia verso un tetro e gelido inverno, un percorso verso inferi mitologici i quali possono intrappolarla per sempre… o lasciarla sfuggire, di nascosto, verso un nuovo risveglio, una nuova primavera, una nuova affermazione dell’esistenza stessa.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10