(Iron Shield Records) Ammetto che gli Starborn mi hanno (piacevolmente) confuso: quando ho iniziato l’ascolto del loro debut, “Savage Peace”, dall’intrigante e ‘magica’ copertina, ho avuto la netta impressione che fossero americani… per poi scoprirli di Newcastle! Questa giovane formazione guarda – con ottimi risultati – all’altra sponda dell’Atlantico per il proprio heavy/power fatto di brani dal minutaggio consistente. La lunga “Existence under Oath”, che supera i sette minuti, manifesta subito i caratteri di uno us power metal carico, potente e oscuro, che guarda più alla sostanza che alla melodia, e ricorda certamente Fifth Angel ed Heir Apparent. Martellante “Unwelcome”, mentre la fluviale “I am the Clay” ha una solennità che rimanda ai Jag Panzer. “Lunar Labyrinth” cambia completamente registro e ci porta verso un power/thrash veloce e ‘malsano’; in “Inked in Blood” è sugli scudi Bruce Turnbull, autore di una prestazione sorniona e maligna. Il picco dell’album è certamente la guerriera “Beneath an Iron Sky”, scandita dal chours ‘March! March!’; quasi dieci minuti per la conclusiva “Savage Peace”, che si mantiene su registri piuttosto pesanti lungo tutta la sua durata, concedendosi poche variazioni ma una bella ed epica chiusa finale. US metal made in UK: consigliato per chi ama queste sonorità ‘quadrate’.

(René Urkus) Voto: 7,5/10