In una intervista per (articolo originale su Consequence of Sound, qui), Necrobutcher -il bassista dei Mayhem- ha rivelato diversi fatti relativi agli anni che videro prima il suicidio di Dead e poi l’omicidio di Euronymous.

La storia dei primi anni dei Mayhem è piena di tormenti e tragedie. A 25 anni dalla pubblicazione di “De Mysteriis Dom Sathanas”, il membro storico Necrobutcher sputa fuori un sacco di cose tenute dentro per tanti anni.

In questa intervista con Heavy Consequence, parlando del nuovo album “Daemon”, ad un certo punto è stato chiesto al bassista di parlare proprio del 25° dello storico album. E lui, in risposta, ha esposto molti punti di vista personali ed emozionali, con riflessioni sulla morte dei suoi compagni.

Ricordiamo che il vocalist Dead si uccise nel 1989 ed Euronymous sembra aver fotografato la scena. Quattro anni dopo fu Count Grishnackh che mise fine alla vita dello stesso Euronymous.

Nel video Necrobutcher prima parla della morte di Dead e di essersi arrabbiato con Euronymous per aver fatto le foto. Poi parla della delusione verso Euronymous che lo sostituì con Varg Vikernes prima delle registrazioni del disco. Poi parla dell’omicidio di Euronymous e dichiara:

“OK, ora lo posso dire, perché l’ho tenuto dentro per troppi anni. Ma di fatto avrei ucciso io Euronymous! E quello che successe, quando lessi sul giornale, ho pensato ‘fanculo, devo andare a casa e liberarmi di tutte le armi e la droga e le cazzate che ho a casa’… perché ero certo sarebbero venuti da me, in quanto probabilmente ero il sospettato numero uno!”

E continua: “Ma non sapevo che la polizia norvegese già sapeva che Count Grishnackh [Varg] l’avrebbe ucciso. Perché gli avevano già messo il telefono sotto controllo e lui al telefono parlò di questa cosa prima di andare a Bergen, quindi la polizia già sapeva cosa stava per succedere. Probabilmente hanno pensato che non l’avevano preso per i roghi delle chiese, quindi era una occasione di prenderlo per omicidio… tra l’altro liberandosi di questo rompi coglioni di Oslo in un colpo solo. Questo è quel che successe.”