(Nuclear War Now! Productions) Terzo full length e sette anni dopo il precedente. Ne è passato dunque di tempo per Ignivomous. “Hieroglossia” possiede un sound stupefacente e nichilista; death metal suonato con distorsioni rumorose e torbide, in una maniera che sembra l’incontro tra i primi Morbid Angel per certe progressioni, gli Autopsy per linee ritmiche, nella volontà di rendere tutto dissonante, rumoroso e apocalittico alla maniera dei Maveth. Una tirata che parte dalla title track e che si spegne solo dopo tre quarti d’ora con le battute finali di “Vitriolic Swarm”, dunque otto pezzi nei quali gli australiani radono al suolo ogni cosa. Quest’ultimo è il momento più estremo tra quelli dell’album. Un caos infernale, un drumming in conflitto con chiunque, chitarre che amalgamano suoni, fraseggi, riff e odio, mentre un cantato gutturale e torvo, non da meno spettrale, lastricano ogni cosa. Gli assoli slayeriani e stile Trey Azagthoth, sono le rasoiate che tagliano il marasma, mentre “Gaunt Redemption Parasite” presenta un iniziale funeral doom ovviamente spazzato poi via dal ribollire di questo death metal funesto e oscuro. La band sette anni dopo mette il suo marchio, la sua personalità, il suo truce sound che caratterizza torbidamente “Hieroglossia”.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10