(Volcano Records & Promotion) Negli ultimi tempi chi scrive ha incrociato negli ascolti diverse realtà southern rock e metal oppure stoner. La riflessione che se ne trae è che dopo decenni, ancora oggi questo modo di fare musica risulta solare e travolgente. Senza mostrare nulla di nuovo, basandosi sul del sano rock and roll, perché questo è il southern e lo stoner, ovviamente del blues e a volte anche sul country, musicisti di diverse generazioni tirano fuori groove, potenza e riff infuocati. Lo fanno anche i Deep Valley Blues inseribili a buon titolo in questo corso e del resto con un nome così non potrebbe essere altrimenti! La band di Catanzaro sprigiona si groove, potenza e riff infuocati, ma è anche brava a costruire delle canzoni che siano tali. Si apprezzano “Black Out”, la ruffiana e catchy, ma entusiasmante, “Dana Skully” – brano su uno dei due personaggi principali del celebre X-Files, cioè Dana Katherine Scully – oppure la strumentale “Lust Vegas” e l’ipnotica “Tired to Beg For”. Tutto compreso in trentacinque minuti circa, per otto canzoni totali, dove ogni suono di metallo si arroventa, non solo per le frequenze robustissime delle chitarre o del voluminoso basso, ma anche per la roca e graffiante voce di Giando Sestito, anche bassista, accompagnato nei cori da Umberto Arena, uno dei due chitarristi. Alcuni riff sono maestosi, sorprendenti e vivono di un retaggio seventies che arricchisce le qualità dei singoli pezzi. In fatto di sei corde però non sono da meno le esecuzioni di assoli, travolgenti e ben limati, e armonizzazioni varie. “Demonic Sunset” è un full length i cui testi affrontano «la psicosi in diverse forme. La title track affronta i pensieri ossessivi derivanti dagli scherzi che la mente ci gioca a seguito di un evento traumatico e la paura che questi eventi si possano ripetere; il protagonista viene colpito da questi pensieri proprio dinanzi ad uno dei tramonti più belli mai visti». Dunque se quanto suoano i calabresi è solare, al contempo è il racconto di un qualcosa che vive in maniera inquietanti dentro di noi.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10