(Fastball Music) Esistono da almeno un lustro, ma ogni elemento di The End A.D. arriva dalle diverse realtà underground e non della scena musicale di Philadelphia, alla quale tutti partecipano dalla fine degli anni ’80. Da quando Ami Friend è al microfono il cerchio trova la sua quadratura e l’arte della band il suo massimo d’espressione. Ami è una donna energica e dal vivo tiene sotto controllo la scena, eppure questa energia è ben veicolata anche in studio. I The End A.D. sono un punto di incontro tra hardcore e metal, crossover appunto e nel quale Murphy’s Law, Minor Threat, Slayer, Prong e cose del genere vengono sbriciolate e rimpastate. I riff infuocati, pesanti e duri sono un vero muro del suono, eretto con passaggi anche dinamici, in pezzi mai del tutto simili tra di loro. La Friend urla e recita, è ispirata e canta, arringa e riflette ad alta voce, un insieme espressivo che alla fine rende “Badlands” un confronto tra le coordinate della musica e le missive della cantante. Un dualismo che si tramuta in un legame e per della musica dannatamente profonda, dalle atmosfere un pochino stagionate, per un crossover ricco di spunti. L’atmosfera della cover realizzata da Daemorph – illustratore ma anche bassista dei Grond oltre ad essere uno che apprezza il sole della nostra Calabria e il suo vino a prezzi competitivi! – è l’affresco di certi brani, colorati e imbiancati dall’adrenalina, come l’accoppiata iniziale “Addiction” e “Why Won’t You Die”, o tossici per come i Slayer e i DRI si incontrano in “I Wanna Be Alone”, oppure fantasiosi e al vetriolo come in “I Feel Like Death”.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10