(Pride & Joy Music) Luca Sellitto, il talentuoso chitarrista e leader dei power/progsters Stamina (qui recensito il loro disco del 2014, “Perseverance”), ha deciso di tentare anche la strada solista: “The Voice within” è un ottimo biglietto da visita per mostrare di cosa sia capace. Il disco si divide abbastanza equamente fra strumentali (tre) e brani cantati (i restanti cinque, divisi a loro volta fra tre ospiti); si inizia con lo shred veloce e funambolico di “Second to None”, cantato da un ottimo Rob Lundgren, il quale raggiunge in scioltezza note molto alte. “Land of the Vikings”, cui partecipa nientemeno che Göran Edman, il quale peraltro aveva già collaborato con gli Stamina, è forse l’unico brano in cui le evoluzioni chitarristiche di Luca diventano un po’ autoreferenziali; “What if” ci riporta, stavolta guidati da Henrik Brockmann, alle atmosfere degli antichi Stratovarius. “Shadows of Love” è una power ballad incredibilmente malmsteeniana (io ho pensato a “Queen in Love”), il disco poi si chiude con lo strumentale “Tearful Goodbye”, dotata di una bella melodia piena di pathos. Una bella prova di power/neoclassic metal da parte di un artista capace di sfaccettare molto bene le proprie abilità.

(René Urkus) Voto: 7,5/10