(Memento Mori) Se si dovesse collocare il suono dei Coffin Curse nel continuum tra death svedese e death americano, si potrebbero riscontrare alcune difficoltà. Perché se decisamente siamo sul versante del death modello Enslaved, di fatto ci sono alcune componenti che dovremmo tenere in considerazione. Prima di tutto c’è un retrogusto black in quasi ogni traccia di “Ceased to Be”, che dona all’intera opera una certa dose di oscurità ed eleganza che altrimenti non si potrebbero percepire in un lavoro totalmente death. Questa influenza si ripercuote soprattutto sulla parte ritmica e la voce. La prima risulta più precisa, regolare e meno cadenzata, mentre nella seconda ritroviamo una cura maggiore per i testi e la melodia, più in sincronia con le armonie delle tracce. Abbiamo quindi, in definitiva, un buon album death, che se non. Fosse per la componente oscura che lo caratterizza passerebbe un po’ in sordina. Questo è decisamente un segnale di intelligenza del gruppo, in grado di combinare elementi ampiamente conosciuti in un qualcosa di originale. Bravi davvero.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10