(Maculata Anima Rec) Dopo otto anni di attività, gli italiani Ilienses Tree debuttano con un album corposo e convincente, nel quale doom e death si intrecciano con poderosa potenza. Anche se il moniker è ispirato agli Iliensi, popolo che visse in Sardegna -la terra della band- circa 4000 anni fa, la loro proposta non cerca di scavare nelle tradizioni millenarie della loro cultura (come fanno per esempio i Selvans) ed il loro stile ha una impostazione più aggressiva, lontana da divagazioni rituali o etniche. Doom di base, certo, ma la voce, le melodie ed i riff viaggiano nel mondo black e virano verso il death specialmente quello melodico di matrice svedese, con una risultante ha un sapore personale ed efficace, visto che i brani sono comunque tutti pesanti, spesso lenti, assolutamente tuonanti e sempre molto appaganti. Dopo il liturgico intro “A Different Season”, è “Autumn Falls” che rivela la generale direzione in linea, ad esempio, con i vecchi Paradise Lost: tempi pesanti, lenti e cadenzati, chitarre con fraseggi melodici ricci di malinconia, crescendo incisivi accentati dalla doppia cassa e linee vocali che sembrano imparentate con il DSBM di acts quali i Nocturnal Depression; ma è quella radice doom a fare la differenza, in quanto il brano spesso prende sentieri più catchy, più appartenenti al metal tradizionale per poi alternarsi con intelligenza a richiami di matrice black. C’è molto più black, ma anche molto più doom su “Lower”, mentre “The Observer” mantiene un incalzare travolgente, divagando tra blast beats e spunti di tremolo verso del doom macilento, prendendo poi ancora una volta strade tipiche del metal tradizionale, strizzando l’occhio anche al post metal. Funeral doom per la prima parte di “Looking Glass”, mentre il finale esplode in un black metal intenso che ricorda gli italiani Enisum. Anche “The Black Tree” offre varianti sempre ben collegate, prima della mastodontica conclusiva “Blood” (quasi dodici minuti), traccia nella quale la band si abbandona schierando di fronte all’ascoltatore il vasto repertorio di armi a disposizione, andando anche ad assaggiare deviazioni dal gusto progressivo. Genere oscuro ma stilisticamente eterogeneo. Gli Ilienses Tree attingono da vari generi ma non creano assolutamente un miscuglio, anzi, propongono una diversa interpretazione e combinazione delle ispirazioni, dando vita a sette brani ricchi di decadenza, in una oscurità avvolgente sferzata da irraggiungibili e misteriosi bagliori di inquietante luce accecante. Se la band riesce ad approfondire questi spunti, rendendosi ancor più identificativa, il prossimo album potrebbe essere una attraente perla nera!

(Luca Zakk) Voto: 7/10