(autoproduzione) Per chi avesse bisogno di un ripasso o una sintesi di quello che è stato il metalcore degli ultimi anni, gli basta dare un ascolto a “Cassandre”, realizzato dai Divergency. La band, si propone con un full length piuttosto godibile, visto quanto scorre liscio l’ascolto, di undici pezzi nei quali si sentono apertamente le ascendenze melodic metal, gli istanti derivati dall’hardcore e una generica costruzione metal. Dunque senza reinventare o proporre novità di sorta, gli svizzeri Divergency suonano in ìn maniera pulita il genere, mostrandosi padroni e sicuri del loro comporre. Buona, ottima la prova vocale di Kei Davet, si noti quanto fatto in “Red Umbrella”, canzone nella quale poi tutta la band mostra una capacità ben più interessante che rispetto a tutto il resto. Si distingue anche la canzone “The Romancer”, in primis perché è una ballad, poi perché mette in mostra la propria beltà e il lato più inusuale della formazione metalcore. Da segnalare anche “Black Shiro Noir” che almeno nelle strofe si distingue per un clima thrash metal, in netto contrasto con i ritornelli decisamente metalcore e melodic metal. “Cassandre” è un album gradevole, il primo realizzato dai Divergency che a partire dal prossimo affineranno sicuramente le loro capacità e aspetti personali.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10