(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Un gelo siderale dal metallico sapore industriale, contraffatto da odori sulfurei soffocanti. Il nuovo album degli svizzeri Borgne va oltre, si supera, supera i Borgne stessi inglobando, o forse travolgendo, un ancor più ampio spettro di metallo estremo! Nuova etichetta, dopo un precedente ottimo lavoro con l’italiana Avantgarde Music (recensione qui) e impostazione imponente. Sfuriate black che saltellano tra post black e industrial si alternano con momenti inquietanti, quasi extreme ambient, un atmosferico tossico sferzato da una precisione sonora di origine cosmica. Un infinito dolore che vaga infelice tra galassie prive di vita con la favolosa “As Far As My Eyes Can See”, un brano con un incalzare black elettronico e successivamente marcatamente industriale. Apocalittica e tuonante “Je Deviens Mon Propre Abysse”, canzone con un drumming feroce, aperture con una chiave sinfonica glaciale, parentesi cadenzate dal meraviglioso sapore digitale. Contorta e teatrale “A Hypnotizing, Perpetual Movement That Buries Me In Silence”. Apre con toni dark folk “Derrière Les Yeux De La Création”, per poi addentrarsi in scenari decadenti, malinconici e terribilmente oscuri, catastrofici, anche se supportati da linee melodiche avvincenti. Complessa e piacevolmente dissonante “Qui Serais-Je Si Je Ne Le Tentais Pas?”, prettamente atmosferica e dark ambient “Paraclesium”, prima della lunghissima e conclusiva “A Voice In The Land Of Stars”, un brano nel quale linee melodiche, sfuriate black, esaltazione tecniche e scenografiche si attorcigliano tra loro in oltre diciassette minuti di massacro sonoro dominato da una crudeltà spietata. “Y”, con brani lunghi ed imponenti cantanti sia francese che in inglese, è un’esplorazione deviata di abissi psicologici impenetrabili pregni di sofferenza, incomprensione, divisione… un labirinto sonoro contorto che scende a spirale verso una dimensione di pazzia lacerante. Un’espressione artistica che cerca di sfogare un grido di dolore, un desiderio di fuga da una prigione carnale terribile.

(Luca Zakk) Voto: 9/10