(ATMF) Debutto per questo progetto capitanato dall’ipoteticamente finlandese Matron Thorn, personaggio con base in USA. Un altro nuovo personaggio contorto che si aggiunge al mucchio? Tutt’altro! Matron Thorn è la mente dietro, tra i numerosi altri, realtà quali Benighted in Sodom, Præternatura ed Ævangelist (in entrambe le incarnazioni). Niente di nuovo sulla scena, ma molte sorprese dal punto di vista musicale! “Wisdom Of the Grave” è un concetto strano. Non è black metal. E non è nemmeno strettamente doom, anche se c’à un certo grado di parentela. Un disco che prende l’oscurità e la mescola con impostazioni metal, divagazioni dark wave, maledizioni doom, esaltazioni gotiche, ipotesi drone, malinconie depressive, dando vita -o condannando alla morte- sei interessanti e corposi brani di devastazione psichica concepita con cinica malvagità. “Wisdom Of the Grave” è uscito come EP in forma indipendente circa sei mesi fa, ma ora, con due altri nuovi brani, cresce, si accasa in una etichetta e riesce a prendere con prepotenza l’appellativo di ‘album’. “Morphine” ha un gusto apocalittico e quelle vocals eteree esaltano un senso di fine totale. La title track insiste sul quel tono, mentre “Give Me the Gun” esalta divagazioni ritmiche e melodiche pregne di totale decadenza. L’ottima “A Strange Thing to Say” è assurda, ipoteticamente industriale, in qualche modo ispirata al post black. Contorta “Lesser Key of Solomon”, malata, introspettiva ed ossesiva la conclusiva “In The Fields where I Lay”. Un album tetro. Maledettamente tetro e mentalmente annebbiante. E con un titolo assurdamente azzeccato!

(Luca Zakk) Voto: 8/10