(Go Down Records) Provate ad immaginare una specie di Chris Isaak al femminile. Oppure una variante intelligente ma altrettanto deviata di Amy Winehouse. Ecco i Mother Island, con quelle atmosfere in equilibrio tra il rock’n’roll ed il psichedelico, piene di pennellate di innegabile colore nero, con divagazioni verso tonalità dark, romantiche, decadenti. Gli italiani Mother Island avvolgono, travolgono, ipnotizzano, incantano con melodie surreali ed una voce femminile ricca di una potenza eterea, vicina ma lontana, provocante ma in un certo senso spirituale. Stuzzicante e penetrante “Till The Morning Comes”, luminosità tetra con “Eyes Of Shadow”, bellezza interiore su “And We’re Shining”. Un freddo abbraccio amichevole arriva da “Summer Glow”, viaggio introspettivo e lontano dal rock con la stupenda “We All Seem To Fall To Pieces Alone”. Ancora Isaak su “Song For A Healer”, mentre esplodono vibrazioni vintage con “Santa Cruz”. Energia imprigionata nella nebbia con “Dead Rat”. Pura sensualità con la lunga, avvolgente e conclusiva “Lustful Lovers”. Magia. Rock che divaga, che vaga verso altri generi, verso altre dimensioni. Folk. Dark. Rock. Una libertà artistica perversa ma imprigionata in una impenetrabile oscurità.

(Luca Zakk) Voto: 8/10